A chi ruméne zïte nen cercànne cunzìglje e sòlde ‘mbrjiste
A chi rimane celibe/nubile non chiedere consigli e soldi in prestito.
Si ritiene, forse erroneamente, che una persona rimasta single (per scelta o per sorte), non avendo avuto una propria famiglia, non sia capace di cogliere le necessità, morali e materiali, di un genitore che si rivolga ad essa per chiedere un consiglio o un prestito in denaro.
Perciò il Proverbio ordina – in caso di necessità – di non rivolgersi a costoro perché la risposta sarebbe inesorabilmente negativa o inadatta ai propri bisogni; meglio rivolgersi ad una madre di famiglia, più comprensiva e generosa.
Esiste un altro proverbio molto simile (clicca qui)
Nota linguistica.
Il termine züte , (si può scrivere correttamente anche zïte perché omofono), inteso come aggettivo indica lo stato si celibato /nubilato.
Per esempio: Giuànne jì zïte = Giovanni è scapolo; Cungètte jì zïte = Concetta è nubile.
Inteso invece come sostantivo invariabile, indica la persona promessa o prossima alle nozze (‘u zïte e la zìte = i fidanzati, gli sposi).
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