Cataplàsme s.m. = Cataplasma, impiastro
Il termine è quasi italiano. Il cataplasma è un composto ad uso farmacologico per uso esterno, costituito normalmente da impasti di amidi, mucillagini e oli, che si applicano, possibilmente a caldo, sulla pelle per curare reumatismi o altre forme dolorifiche.
Il cataplasma appartiene alla famiglia delle preparazioni galeniche (termine coniato in onore di Galeno di Pergamo fu un medico greco antico,che curù a Roma vari imperatori, fino all’anno 200 d.C., i cui punti di vista hanno dominato la medicina europea per più di mille anni).
Tali preparazioni vengono somministrate inizialmente in dosi ridotte per accertare che il paziente accetti la cura senza grosse controindicazioni (ipersensibilità o reazioni allergiche).
Ricordo ‘u cataplàsme de summènde de lüne = il cataplasma di semi di lino. Riscaldavano questi semi in acqua bollente, li scolavano e li raccoglievano in un fazzoletto. Questo impacco veniva posto sulla parte dolorante. Una “mappazza” caldissima quasi insopportabile.
Questo sistema di cura è ormai scomparso, ma il termine è tuttora usato per indicare una persona noiosa, attaccaticcia, insopportabile, fastidiosa, flemmatica, indecisa, insomma uno che è meglio non trattare per il suo carattere pesante.
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